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"Nel corso dei secoli, inizialmente per necessità e in seguito per tutta una serie di ragioni sociali, religiose e politiche, l'uomo ha avvertito l'esigenza di coprire e, più tardi, vestire il proprio corpo. L'atto del vestirsi, ad oggi, è per tutti noi una cosa del tutto scontata: ci si veste per andare al lavoro, per uscire con gli amici, per portare fuori il cane, per fare colpo sulla persona che ci piace, per esprimere un certo "status"; ci si veste anche per andare a dormire! Insomma, è un atto che appartiene alla nostra quotidianità, senza che ce ne rendiamo conto. Ci siamo chiesti, però, cosa significasse vestirsi nel Settecento e quali differenze esistessero tra una popolana e una dama di buona famiglia. O ancora, che tipo di valore implicasse un certo tipo di abito in un determinato contesto socio-politico o religioso nel Cinquecento. Tutte queste domande hanno trovato risposta, grazie all'accurato lavoro di ricerca di Franz Riccobono, appassionato antiquario che, con la sua dedizione nel corso degli anni, ha raccolto e catalogato documenti e materiale iconografico relativi agli abiti e ai costumi della Sicilia e di Malta dal Cinquecento fino ai primi del Novecento".